venerdì 12 agosto 2016

Se lo dice lui...


... non vuol dire che sia corrispondente alla realtà, o, se lo è, che ne sia l'aspetto predominante, identificativo. Da considerare, comunque, ecco alcune affermazioni di Emanuele Severino durante un suo intervento riportato su You Tube, Violenza, morte e guerra in nome di dio:

"I fenomeni oggi più visibili sono la globalizzazione dell'economia di mercato, il manifestarsi dell'atteggiamento  religioso, che durante la tensione USA-URSS non era così visibile, e il dominio della tecnica, ossia di quell'atteggiamento pratico che è guidato dalla scienza moderna che ne determina l'efficacia.
Questo è il visibile."

"Noi siamo convinti che il futuro sia primariamente determinato dalle decisioni dell'uomo, che certamente intervengono, ma perdiamo di vista il fatto che esistono delle tendenze oggettive che rimangono nel sottosuolo della nostra coscienza e che da ultimo sono determinanti."

"Noi ci meravigliamo della violenza attuale. A parte il fatto che nella civilissima europa nel secolo scorso ci sono state due guerre con decine di milioni di morti, la meraviglia che noi proviamo per la violenza attuale è fuori luogo: basta vedere la violenza originaria, raccontata da un testo che è la scaturigine dell'esperienza religiosa monoteistica. Il testo a suo modo racconta la storia del nostro incominciare ad esser uomini.
Come la racconta?"

"La situazione umana è tale per cui non può non uccidere in nome di dio.
Non cè soltanto il dio religioso. Il dio religioso è solo una delle forme dell'esser dio, di ciò che si ritiene essere la potenza suprema. La storia della civiltà occidentale è la storia della progressiva eliminazione del divino, del sacro. Si parla di morte di dio, che è morte del dio religioso e il venire a costituirsi di una serie di dèi che sono di volta in volta ciò che l'uomo ritiene essere la potenza suprema, ciò che più conta."

"Si pensa che cristianesimo e islam siano solo avversari. In realtà stanno dalla stessa parte della barricata, poiché dall’altra parte della barricata sta qualcosa che sembra che i contendenti non conoscano. Il vero nemico della tensione tra cristianesimo e islam è quel processo, stavo per dire laicamente benedetto, che conduce inevitabilmente alla morte del divino. All’inizio di questo processo sta la nascita dello spirito critico dell’occidente, cioè il pensiero filosofico greco, e alla sua fine sta la tecnica.
Cristianesimo e Islam stanno dalla stessa parte della barricata; dall’altra parte sta la modernità."

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