venerdì 22 luglio 2016

Il nulla è un asino che vola

Emanuele Severino: "La storia del pensiero occidentale è quella della follia secondo la quale avviene il passaggio dal nulla all'essere e dall'essere al nulla."
 
Il nulla sarebbe dunque una di quelle false realtà che la mente umana immagina e rende esistenti anche al di fuori della sua mente.  Mi pare però che qui c'è una complicazione dovuta a ciò che la parola nulla vorrebbe indicare.
 
Se dico che un oggetto mentale come un asino che vola non esiste posso correggere il mio pensiero togliendo esistenza ad un oggetto mentale che potrebbe averla, per cui cancello l'asino che vola dalle esistenze reali percepite fino ad oggi dall’uomo. Fino ad oggi, fino a questo momento, asino che vola nella testa/ no asino che vola nella realtà, per cui posso affermare che asino che vola è una inesistenza, una fantasticheria bizzarra, un errore dell’immaginazione corretto dal rapporto con la realtà dal passato conosciuto fino ad oggi.
 
Ma nel linguaggio comune che sto usando come faccio a togliere esistenza reale ad un oggetto che ha proprio la non esistenza come sua qualità distintiva? 
E’ una situazione diversa da quella dell’asino che vola. Lì posso dire che l’asino che vola non esiste, ma qui se dico che il nulla non esiste è come se lo confermassi invece di togliergli esistenza.
 
Tuttavia, Severino non cade in questo ordine di problemi linguistici e concettuali per quanto riguarda il nulla. Non se la prende con il nulla in sé, ma con il modo in cui siamo abituati a pensare il divenire delle cose. C'è un errore di base, un errore che può farci cadere nell'orrore, dice Severino.
 
Infatti, se in prima battuta pensiamo che tutte le cose continuamente divengono altro da quello che sono, accade che in seconda battuta - e questo è l'errore/orrore - pensiamo che tutte le cose prima di esistere non esistevano e dopo la loro esistenza non esisteranno più. Cioè in quanto occidentali siamo portati a pensare che tutte le cose vengono dal nulla e vanno verso il nulla: ecco, questo è l’errore fondamentale di tutto il pensiero occidentale, la sua “follia” di base.  
 
In verità non c’è passaggio dal nulla all’essere, né dall’essere al nulla, dice Severino. 

Se così stanno le cose, se nessun esistente viene dal nulla e va verso il nulla, cos’è la variazione continua degli esistenti per cui siamo portati a pensare in prima battuta che tutto passa nel senso che si trasforma? E’ lo scomparire di ciò che prima appariva, il suo passaggio nel cerchio dell’apparire e il suo uscirne, dice Severino. Ma tutto ciò che esiste non viene dal nulla, né va verso il nulla.

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