mercoledì 6 aprile 2016

Lo strano regno dell'illogico

"La fondamentale scoperta di Freud non è quella dell'inconscio ma quella di un mondo - che egli sfortunatamente chiamò l'inconscio (*) - retto da leggi completamente diverse da quelle da cui è retto il pensiero cosciente. Egli non fu il primo a parlare dell'inconscio, su cui molto già si sapeva, ma fu il primo a fare la fondamentale scoperta di questo strano 'regno dell'illogico' sottomesso, malgrado il suo essere illogico, a determinate leggi che scoprì con un colpo straordinario di genio."

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... che egli sfortunatamente chiamò l'inconscio...

Già, perché l'inconscio non è una scoperta freudiana, e l'uso di questo nome lo inserisce in continuità con tutti quelli che prima di lui ne avevano scritto. Invece - sottintende Matte Blanco - se Freud avesse chiamato in altro modo lo "strano regno dell'illogico" di cui scopre le leggi (di una diversa logica), si sarebbe compresa meglio la portata della sua scoperta, che è quella di un modo di essere-sentire-pensare in cui le leggi della logica del pensiero cosciente non valgono e vengono sostituite da leggi di una diversa logica, oppure, a seconda dello stato mentale, le due logiche interagiscono e si influenzano a vicenda.
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La nota (*) che segue al parola 'inconscio' dice:

"Senza dubbio una ma solo una delle caratteristiche di questo mondo è quella di essere inconscio. Chiamare il tutto con il nome di uno dei suoi aspetti è un esempio dell'identità di una parte con il tutto, che deriva precisamente dalle leggi descritte da Freud. (...) E' storicamente interessante il fatto che nella descrizione scientifica della sua scoperta un aspetto della scoperta stessa si sia infilato inavvertitamente."

(Matte Blanco, L'inconscio come insiemi infiniti)

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