martedì 26 gennaio 2016

Se non ti illudi e non ti rassegni



"Nel ciclo naturale di vita e di morte, il Greco elabora risposte attive all'ineluttabilità della morte. Il che significa farsi forte attraverso il dolore, tradurre la precarietà in impresa conoscitiva. Non rassegnarsi, non illudersi, ma conoscere. Conoscere innanzi tutto la propria condizione e le tecniche per conservare la vita, onde evitare la morte che dovesse sopraggiungere per casualità e ignoranza.

Essere previdenti è il modo di non essere semplicemente in balia della natura, le cui inesorabili cadenze possono essere in qualche modo controllate e procrastinate dalla conoscenza.

Questo tratto tipicamente greco che nasce dallo sfondo tragico segnerà il carattere dell'Occidente, che per questo si distingue dalla passività dell'Oriente e non cede alla tentazione cristiana di amare il dolore come pegno di salvezza. Il Greco non ama il dolore; ama la vita e tutto quanto può concorrere ad accrescerla e a potenziarla, ma, a differenza di noi moderni, con misura, perché, senza misura, ogni virtù degenera.”

(U. Galimberti, La casa di psiche)

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