venerdì 27 novembre 2015

Bianco e nero, con tanti grigi

Quando ho cominciato a fare fotografie me le sviluppavo e stampavo da solo, in casa. L'occhio si era esercitato a vedere quali realtà erano fotografabili in bianco e nero con buoni risultati, e quali invece erano belle solo. o essenzialmente, per i loro colori. La fotografia a colori è più difficile di quella in bianco e nero, almeno nel senso che si rischia molto di più la banalità della semplice registrazione della realtà, per cui poi si va con lo sguardo sulla foto e in pochi secondi si ha già voglia di passare oltre. La foto in bianco e nero più facilmente ti ferma, ti cattura, ti mette in attività di fruizione e percezione evocativa, cioè in contemplazione. Una bella foto a colori, che non sia né banale né troppo satura di sé, credo sia non solo un diverso merito del fotografo, ma anche un maggior merito - lo so che Salgado non la pensa così, che privilegia comunque la fotografia in bianco e nero, ma da quando ho capito che fotografava a volte il massimo della povertà umana con il massimo della ricchezza e della ricercatezza tecnica anche la sua opionione la penso in bianco e nero, con tanti grigi.

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