sabato 31 ottobre 2015

Tatuaggi


"... le parole di una madre possono avere il peso di vere e proprie sentenze, possono tatuare, ferire, ustionare la mente e il corpo... segni indelebili e anche lamentazioni infinite: la madre è l'accusata, la causa del male, il virus, l'artefice del disastro... il legame devastante non ha mai fine, è un amore senza limiti, è un odio che vincola per sempre... verità fondamentale della psicoanalisi: la possibilità della separazione è resa più difficile dall'assenza dell'amore che dalla sua presenza... più c'è stata frustrazione della domanda d'amore, piu il lutto della separazione risulta inaccessibile: una sterile rivendicazione recriminativa inchioda il soggetto ad una lamentazione infinita..."

(Massimo Recalcati, Le mani della madre)
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la possibilità della separazione è resa più difficile dall'assenza dell'amore che dalla sua presenza - affermazione che ribalta il primo pensiero che verrebbe: non riesce a separarsi perché è stato amato e ora non sa fare a meno dell'amore che ha avuto - però poi viene l'immagine di chi, non avendo l'amore che vorrebbe, sta lì a chiedere richiedere pietire arrabbiarsi reprimersi sdoppiarsi fingere per non peggiorare le cose e via via andando di questo malo passo tutte le complicazioni generate dalla rabbia, poi dall'odio e infine dalla tombale indifferenza in misture da stregoneria quotidiana.
Alla affermazione che la possibilità della separazione è resa più difficile dall'assenza dell'amore che dalla sua presenza va aggiunto che, come Recalcati analizza magistralmente in questo libro, l'amore soffocante, divorante (la "madre coccodrillo") è una forma di assenza di amore.

Mi soffermavo, nel leggere, su quel tatuare.
I tatuaggi sono un modo di arrendersi al fatto che la vita ci segna in modo indelebile, irreversibile? E' come se i tatuaggi dicessero che non è possibile ripresentarsi al mondo con la pelle originaria, senza i segni indelebili della nostra storia.
I segni che le esperienze lasciano in noi sono della stessa natura dei segni che certe esperienze fisiche lasciano sulla pelle?
Siamo tavole di cera o di legno o di pietra su cui gli incontri e gli avvenimenti della vita scrivono senza che ci sia in noi un nucleo originario che nulla e nessuno può toccare? - Nessuno può toccare, sì, e aggiungo tentando forse l'impossibile: nemmeno il potere onnipotente delle madri. Nonostante le devastazioni che possono provocare le madri aliene, le madri non madri, le madri coccodrillo e le madri narcise, le madri malamente presenti e quelle assenti, c'è qualche bambino che nonostante tutto si salva? C'è qualche bambino senza tatuaggi indelebili in giro per il mondo? E qualche adulto? Tutti tatuati? Davvero? Non siamo anche portatori di una forza vitale che può arrivare a prescindere dalla volontà distruttiva di chiunque, anche di una madre onnipotente? Siamo così totalmente e indelebilmente condizionati dall'esperienza da diventare tatuati?
 

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