mercoledì 29 luglio 2015

Va, pensiero


La "suprema dimora della verità" risplende distante, lontanissima, "inconcepibile nella sua forma, più sottile del sottile", eppure è anche "qui vicina sulla terra, nascosta nell'intimo per coloro che vedono". Non è possibile raggiungerla con l'occhio, o con gli altri organi di senso, o con l'ascesi e il sacrificio, bensì può essere raggiunta soltanto "con il pensiero nel quale il respiro è penetrato nelle sue cinque forme".

(Mundaka Upanishad, Upanishad vediche, Tea 1988, p 324)

Genzano, Olmata


martedì 21 luglio 2015

La verità vince, non la menzogna


"La verità vince, non la menzogna; attraverso la verità passa la via che porta al mondo degli dèi. Quando il meditante distingue la matrice dell'Essere, raggiunta la conoscenza dopo essersi liberato del bene e del male, senza macchia raggiunge l'identità suprema: è il soffio vitale che risplende in tutte le creature."

(Mundaka Upanishad, Upanishad vediche, Tea 1988, p 323)

La verità e la menzogna sono percezione della realtà e pensiero sulla realtà: se davanti a me ho una mela e vedo una mela, vedo ciò che è, primo atto, e se penso che è una mela entrando nella dimensione del pensiero-parola, il mio pensiero corrisponde alla realtà percepita, cioè quello che penso è verità, secondo atto. La realtà è quella cosa estesa contro cui posso anche sbattere la testa fisicamente; la verità è quella cosa che sta dentro la testa - è pensiero.

E cosa dicono le parole: la verità vince, non la menzogna?
Dicono una verità, se riferite al potere individuale della verità, al potere che la verità ha nella psiche individuale.
Dicono una menzogna, se riferite al potere sociale della menzogna, al potere che la menzogna ha nella psiche collettiva - il potere delle idee dominanti dei dominatori.

Capisco cosa indica la Upanishad come identità suprema. Ma il soffio vitale non risplende in tutte le creature. Ci sono madri che vogliono la morte dei figli da loro stesse fatti nascere. Allora la volontà di vivere ha in se stessa volontà di morte - me lo chiami soffio vitale, questo?

E se ti liberi del bene e del male, se ti liberi della percezione e del pensiero per cui conosci: questo è bene e questo è male, non raggiungi la conoscenza, anzi la perdi nell'anestesia e nell'amnesia. Ti fai cieco e agnostico sulla realtà che la volontà di vivere, il soffio vitale, ha in sé volontà di morte, soffio distruttivo, al di là del fatto che tutto passa, al di là del fatto che nascendo siamo destinati a morire: al di qua, invece, della storia di gruppo, dell'andare di ogni vita sociale, in cui dominano la menzogna e la conoscenza tecnica delle verità scotomiche - e quindi anche al di qua di ogni vita individuale, nel qui ed ora di ogni vita.

venerdì 10 luglio 2015

Alati

"Due alati, stretti amici, sono attaccati allo stesso albero. L'un d'essi mangia i dolci fichi, l'altro senza mangiare guarda attentamente."

(Mundaka Upanishad, Upanishad vediche, Tea 1988, p 323)

venerdì 3 luglio 2015

Siamo scintille

"Ecco la verità: come da un fuoco ben acceso a migliaia si dipartono scintille che hanno la stessa natura, così dall'Indistruttibile, o caro, diverse creature nascono e in esso poi ritornano."

(Mundaka Upanishad, cap 2 par 1, Upanishad vediche, Tea 1988 pg 319)