giovedì 14 maggio 2015

Il creatore

Questo "personaggio" che il sapiente usa per far capire al re cosa è l'Atman, il Sé individuale né cosciente né inconscio, né conoscitore né conosciuto, è "il creatore" che è in ciascuno di noi.
Quando dormiamo, il Sé è "luce a se stesso" e "... prendendo la materia da questo mondo che tutto contiene, disgregandola e costruendola a proprio piacere, mantiene la sua luce e il suo splendore." 

"Volando nel sogno in alto e in basso, egli, che è divino, si crea forme molteplici. Ora ridendo se la gode, ora ha visioni paurose.


Si scorge il luogo dei suoi giochi, ma lui, nessuno lo vede. 


Dopo aver goduto nello stato di quiete profonda, dopo aver girovagato e aver visto il bene e il male, di nuovo per la strada percorsa s'affretta al luogo donde era partito, al sogno. Qualunque cosa abbia visto di là, nessuna lo segue: egli infatti non si attacca a nulla.


Dopo aver goduto nel sogno, dopo aver girovagato e aver visto il male e il bene, di nuovo per la strada percorsa si affretta al luogo donde era partito, allo stato di veglia. Qualunque cosa abbia visto di là, nessuna lo segue: egli infatti non si attacca a nulla.


Dopo aver goduto nello stato di veglia, dopo aver girovagato e aver visto il male e il bene, di nuovo per la strada percorsa si affretta al luogo donde era partito, allo stato di sonno."


Manca qui la ripetizione "qualunque cosa abbia visto di là, nessuna lo segue: egli infatti non si attacca a nulla."
Quindi: dal sogno allo stato di quiete profonda e ritorno, e quando torna nessuna cosa lo segue; dalla veglia al sogno e ritorno, e quando torna nessuna cosa lo segue; dallo stato di sonno alla veglia e ritorno, e quando torna? sembrerebbe che qualcosa lo segue, quando ha goduto nella veglia e girovagato e visto il male e il bene e si addormenta - ciò che invece non avverrebbe quando dal sogno torna alla veglia.

sogno ---- quiete profonda ---- sogno
veglia ---- sogno ---- veglia
sonno ---- veglia ---- sonno

"Come un grosso pesce va dall'una all'altra riva del fiume, ora di qua ora di là, così questo personaggio va dall'uno all'altro stato, dallo stato di sonno allo stato di veglia.

Come il falco o l'aquila, dopo aver volato ora qua ora là nell'aria, stanchi, raccolte le ali, si posano nel loro nido, così questo personaggio s'affretta verso quello stato dove nel sonno non più alcun desiderio concepisce, non più alcun sogno vede."

La differenza tra sonno e sogno è qui netta, e forse si intuisce quando "qualunque cosa abbia visto di là, nessuna lo segue: egli infatti non si attacca a nulla": nel sonno senza sogni e nello stato di quiete profonda.


(Brhadaranyaka Upanishad, 4° cap. 3° par., Upanishad vediche, Tea 1988, pp. 70-72) 

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