martedì 19 maggio 2015

Da da da

Il secondo paragrafo del quinto capitolo di questa Upanishad ha l'aria di una breve favoletta, ma... Certo, se non parli o conosci quella lingua, perdi lo scorrere di parola del racconto, ma così è forse sempre, anche non così evidente. Qui, infatti, il Gran Capo, Prajapati, risponde ai suoi figli - gli dèi, gli uomini e i demoni - sempre la stessa cosa: Da.
Quelli, i figli, alla fine del loro apprendistato con il padre, gli chiedono: parlaci.
E il Gran Capo: Da.
Gli dèi capiscono damyata, parola che significa: dominatevi.
Gli uomini capiscono datta, parola che significa: donate.
I demoni capiscono dayadhvam, parola che significa: abbiate compassione.
E il Gran Capo alla domanda dei tre: abbiamo capito bene? riponde sempre: sì, avete capito bene. Infatti, è proprio questo ciò che dice il tuono quando fa sentire la sua voce: da da da - dominatevi, donate, abbiate compassione.

(Brhadaranyaka Upanishad, 5° cap. 2° par., Upanishad vediche, Tea 1988, p. 85-86)

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