sabato 15 novembre 2014

Realmente onirico

- Quella che tu chiami contraddizione nella tua visione dialettica delle cose del mondo non è una contraddizione ideale, mentale, di pensiero, che si materializza nelle cose, caro Hegel, bensì è una contraddizione reale, materiale, è cosa che si contrappone a cosa, forza che si contrappone a forza, per cui non vale la tua sintesi dialettica che supera le contraddizioni integrandole, bensì vale l'azione: soltanto cambiando materialmente le cose si può risolvere la contraddizione reale.

-  Ma allora perché continui a parlare di contraddizione? Se sei passato dal piano ideale a quello materiale, perché continui a usare un termine che appartiene al piano ideale? Pensi davvero che l'aggiunta reale alla parola contraddizione sia sufficiente a fargli passare il confine tra i due mondi? Contraddizione reale può solo significare che è realmente una contraddizione, e la sua unica soluzione può dunque solo essere ideale. Nel senso che tu dici di voler dare alla contraddizione reale, caro Marx, tu trasformi la compatibilità logicamente fertile di tesi e antitesi nell'incompatibilità praticamente sterile di un ossimoro.

- Ah! Lo vedremo, chi è praticamente sterile! Mi ci faccio la barba, con la tua logica affilata!

- Non ti starebbe male, una sfoltita.

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