lunedì 17 novembre 2014

Occorrono dita delicate

“Anche questa volta, come già prima, una categoria di fabbricanti si assicurò particolari diritti signorili sui figli dei proletari. Erano i setaiuoli. Nel 1833 avevano minacciosamente singhiozzato che «se si rubava loro la libertà di far crepare dal lavoro fanciulli di ogni età per dieci ore al giorno, era come fermare le loro fabbriche». Secondo loro era impossibile comprare un numero sufficiente di fanciulli al di sopra dei tredici anni. Ed estorsero il privilegio desiderato.
Ad una indagine compiuta più tardi, il pretesto che avevano addotto si rivelò come una pura e semplice menzogna, il che tuttavia non impedì loro, per un decennio, di filar seta, per dieci ore al giorno, col sangue di bambinelli che dovevano esser messi in piedi su sedie per poter compiere il loro lavoro. Certo, l’Atto del 1844 li «derubò» della «libertà» di logorar dal lavoro per più di sei ore e mezza al giorno bambini al di sotto degli undici anni. Ma, in cambio, assicurò loro il privilegio di logorare col lavoro, per dieci ore al giorno, fanciulli fra gli undici e i tredici anni e cancellò l’obbligo scolastico prescritto per altri ragazzi di fabbrica. 

Questa volta il pretesto fu: «la delicatezza del tessuto esige nelle dita una leggerezza di tocco che si può assicurare soltanto con un precoce ingresso nella fabbrica». 
Si macellavano fanciulli interi per averne solo le dita delicate, come nella Russia meridionale si macella il bestiame ovino e bovino solo per averne la pelle e il sego.”

(Marx, Il capitale)

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