domenica 19 ottobre 2014

Volontà inconscia originaria

"Nel mondo quale rappresentazione la Volontà ha il proprio specchio, in cui conosce se stessa per gradi progressivi di limpidità e di compiutezza, dei quali il più alto è l'uomo.
Ma l'essere dell'uomo raggiunge la sua piena espressione mediante la serie coerente delle sue azioni, e il nesso cosciente delle azioni è reso possibile dalla ragione, mentre la Volontà considerata in se stessa è inconscia: è un cieco, irresistibile impeto, quale noi già vediamo apparire nella natura inorganica e vegetale, come anche nella parte vegetativa della nostra propria vita. 

Sopravvenendo il mondo della rappresentazione, sviluppato come suo strumento, la Volontà acquista conoscenza di se stessa e di ciò che vuole, che altro non è se non il mondo, la vita, così come si presenta. Ciò che la Volontà sempre vuole è la vita, perciò è tutt'uno, e semplice pleonasmo, quando invece di «Volontà» senz'altro diciamo «Volontà di vivere»."

(Schopenhauer, Il mondo)



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