lunedì 27 ottobre 2014

Più retta

"Il rimorso proviene perciò sempre da conoscenza fattasi più retta, e non da mutazione della volontà, che è impossibile. Il tormento della coscienza per un atto commesso è dolore per l'aver conosciuti noi stessi nel nostro vero essere, ossia nella nostra volontà. Si fonda sulla certezza d'aver tuttora la medesima volontà. Fosse questa mutata, e fosse quindi semplice rimorso il tormento della coscienza, questo cadrebbe da sé: l'accaduto non potrebbe più dare inquietudine, riflettendo le manifestazioni d'una volontà che non è più quella dell'uomo che si è pentito."

(Schopenhauer, Il mondo)

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