venerdì 31 ottobre 2014

Giocare a cartephone

"Ma alla più parte degli uomini le gioie puramente intellettuali sono inaccessibili; del piacere che consiste nel puro conoscere sono quasi affatto incapaci: in tutto sono confinati nel volere. Quindi, se cosa alcuna vuol destare la loro attenzione, essere per loro interessante, deve stimolare in qualche modo la loro volontà, perché l'essere loro sta di gran lunga più nel volere che nel conoscere: azione e reazione è il loro unico elemento. 

Le ingenue manifestazioni di questa loro natura si possono cogliere anche in piccolezze e in fatti ordinari: per esempio, scrivono nei luoghi notabili che vanno a visitare il loro nome, per così reagire, per agire sul luogo, poiché il luogo non ha agito su di loro; inoltre non sanno facilmente contentarsi di contemplare un esotico, raro animale, ma devono stuzzicarlo, provocarlo, scherzare con esso, per sentire nient'altro che azione e reazione. Questo bisogno d'eccitazione della volontà si mostra soprattutto nell'invenzione e nella pratica del giocare alle carte, che benissimo esprime l'aspetto lamentevole dell'umanità."


(Schopenhauer, Il mondo)

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