giovedì 18 settembre 2014

Una strana osservazione

"Il soggetto conoscente è appunto un individuo per questa speciale relazione con un corpo, il quale, considerato fuori di tal relazione, non è che una rappresentazione eguale a tutte le altre. 
Ma la relazione in virtù della quale il soggetto conoscente è individuo, appunto perciò sussiste unicamente fra lui e una sola di tutte le sue rappresentazioni. Di questa sola egli è quindi conscio non semplicemente come d'una rappresentazione, bensì in pari tempo anche in tutt'altro modo, ossia come d'una volontà."

(Schopenhauer, Il mondo)
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E' una osservazione subito condivisibile, questa su cui insiste Schopenhauer: il nostro corpo  lo vediamo come gli altri corpi intorno a noi.
Non vedo i miei occhi che guardano, non vedo le mie orecchie o la mia schiena, ma il resto che vedo - le mani,  le braccia, le gambe - mi appare come ogni altro corpo, come quello della gatta sdraiata accanto al computer, o come lo stesso computer su cui scrivo.
Ma di tutti i corpi che vedo, di tutti gli oggetti che vedo, il mio corpo è l'unico che percepisco anche dall'interno. Vedo le mie mani che scrivono, le vedo dal di fuori, ma nello stesso tempo le sento dal di dentro - sono le sole mani al mondo che posso sentire dal di dentro: tutte le altri mani che ho visto nella mia vita le ho viste, toccate, dal di fuori.

E' ovvia, questa osservazione di Schopenhauer, però è anche una strana "osservazione": intesa come percezione attenta e riferita al nostro corpo dice solo una parte della nostra esperienza percettiva, mentre dice tutto per il mondo intorno a noi. Infatti, per il mondo io osservo che; per il mio corpo, io osservo che, ma non solo. Per il mio corpo sono anche in relazione diretta, immediata, con l'inosservabile che si manifesta nel mio respirare, guardare, percepire, fare: sono in relazione diretta con l'essere, di cui il corpo e il mio comportamento sono manifestazioni osservabili.
Essere che Schopenhauer chiama volontà.
Il rapporto tra essere e manifestazione (tra volontà e rappresentazione) è analogo, mi pare, a quello tra energia e materia.



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