mercoledì 24 settembre 2014

Messe, masse e massacri

In quanto corpi materiali, scrive Schopenhauer, la nostra vita viene determinata da cause, cioè "stati della materia che ne producono necessariamente un altro" in rapporto direttamente proporzionale: più forte è la causa, più forte è l'effetto - azione e reazione si equivalgono, per cui dall'intensità dell'una si può misurare, calcolare, prevedere l'altra.

In quanto corpi biologici, viventi, la nostra vita viene determinata da stimoli, i quali producono reazioni "la cui intensità non procede punto parallela di grado con l'intensità dell'azione, la quale perciò non può esser misurata su quella: anzi una piccola diminuzione dello stimolo può produrne una grandissima nell'azione, o anche distruggere del tutto l'azione precedente". 
Gli stimoli svolgono la loro azione senza rappresentazione mentale dello scopo da raggiungere, cioè senza conoscenza individuale cosciente.

In quanto umani, cioè animali complessi, la nostra vita è inoltre determinata da motivi, in cui "la causalità è penetrata dalla conoscenza", cioè avviene con l'intervento guida di rappresentazioni mentali.
Anche gli altri animali sono dotati della possibilità di agire con motivi, cioè spinti da rappresentazioni mentali, ma questa modalità comportamentale diventa essenziale nella vita umana.

(Schopenhauer, Il mondo)
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In noi umani, con la ragione che ci pone in condizione diversa dagli altri animali, la rappresentazione mentale formata su intuizione sensoriale diventa rappresentazione astratta, concetto, discorso, e di astrazione in astrazione possiamo perdere il contatto con la realtà, lasciarci guidare dalle rappresentazioni astratte e le loro concatenazioni logiche fino al punto da agire in nome di esistenze solo mentali.
Cioè, l'essere umano ha nella complessità della sua mente una modalità cognitiva che gli permette la sua superiorità pratica di dominio ambientale rispetto ai suoi "fratelli animali". Nella stessa complessità mentale l'uomo ha un nemico che gli altri animali non hanno: il suo comportamento può essere guidato da inesistenze, spesso indotte e coltivate da altri uomini, poiché lo stesso dominio che l'uomo come specie esercita sulla natura e gli altri animali, alcuni uomini lo esercitano anche sui propri fratelli di specie, e l'uso mirato di inesistenze fa parte di questa dominazione. La razionalità al servizio di alcuni individui che usano a proprio vantaggio il potere materiale, economico, militare, e psichico con l'alienazione mentale di grandi "masse".

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