venerdì 19 settembre 2014

La volontà inconscia originaria

"La conoscenza che noi abbiamo dell'essenza e dell'attività del nostro corpo, raggiunta in due modi diversi, ci servirà d'ora innanzi come una chiave per aprirci l'essenza d'ogni fenomeno nella natura; e sull'analogia del nostro corpo giudicare tutti gli oggetti che non come il nostro corpo, ma soltanto come rappresentazioni, sono dati alla nostra coscienza; e quindi ammettere, che com'essi da un lato, a mo' del corpo, sono rappresentazioni, e perciò della stessa sua natura, così d'altra parte quel che rimane, quando si metta in disparte il loro essere in quanto rappresentazioni del soggetto sia nella sua intima essenza identico a ciò che in noi stessi chiamiamo volontà."

(Schopenhauer, Il mondo)
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Il mio corpo è l'unico che conosco dal di fuori, come oggetto, come rappresentazione percettiva, e dal di dentro, come volontà, come energia finalizzata inconscia: questa, in quanto inconscia, non la posso conoscere direttamente, ma ne sento il movimento, gli esiti, e il suo movimento e i suoi esiti li conosco immediatamente: il mio corpo è l'unico di cui sento direttamente il piacere o il dolore; è l'unico che sento reagire di suo, senza intervento della mia volontà consapevole, quando sto guidando e qualcuno all'improvviso mi taglia la strada e la mia gamba va verso il pedale del freno prima ancora che io capisca cosa sta accadendo; è l'unico di cui sento la mano che si toglie via dalla teiera bollente prima che io avverta che brucia; è l'unico che sento reagire con l'estensione della gamba al colpo dato poco sotto il ginocchio; è l'unico che sento in allarme quando sta accadendo qualcosa che la volontà inconscia avverte come pericolosa prima, o senza, che io me ne renda conto. Non la posso conoscere direttamente, la volontà inconscia originaria, ma sto in relazione immediata con le sue manifestazioni corporee-me, dal di dentro oltre che dal di fuori.

Cioè, dice Schopenhauer, con il mio corpo, nel mio corpo, io sono in contatto con l'essenza del mondo, se penso che ciò che avviene in me avviene anche negli altri esseri umani, e non solo: se penso che avviene anche negli animali, e, in modi diversi, anche nelle piante e, in modi diversi, anche nelle cose inanimate: cioè nel mondo tutto.
L'essenza del mondo, al di là della sua rappresentazione percettiva, è quella che lui chiama volontà - che ho poco fa chiamato volontà inconscia originaria, per noi esseri umani - con la quale ciascuno è in immediato contatto con, nel, suo corpo materiale.

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