martedì 16 settembre 2014

La scienza non ci basta

"Dunque, nemmeno la scienza può darci su quei fenomeni che chiamiamo nostre rappresentazioni la luce desiderata, capace di farci avanzare oltre i fenomeni stessi. Anche dopo tutte le sue spiegazioni, i fenomeni seguitano a starci davanti come pure rappresentazioni, delle quali non comprendiamo il significato.

Il nesso causale ci dà soltanto la regola e la relativa disposizione del loro prodursi nello spazio e nel tempo, ma non ci fa conoscere da vicino che cosa sia ciò che in tal modo si produce.


Inoltre la stessa legge di causalità vige soltanto per rappresentazioni, per oggetti d'una determinata classe; ha significato solo con la presupposizione di quelli: è adunque sempre, come gli oggetti medesimi, esclusivamente in relazione col soggetto, ossia non si ha se non condizionatamente.


Ma ciò che ora ci spinge all'indagine è appunto questo: che non ci basta sapere che abbiamo rappresentazioni, che le rappresentazioni sono così e così, e che si collegano secondo queste o quelle leggi, delle quali è sempre espressione generale il principio di ragione.


Noi vogliamo sapere il significato della rappresentazione: noi domandiamo se questo mondo non sia altro che rappresentazione - nel qual caso dovrebbe passare davanti ai nostri occhi come un sogno inconsistente, o uno fantastica visione, indegna della nostra attenzione - o se non sia qualcosa d'altro, qualcosa di più, e che cosa sia."


(Schopenhauer, Il mondo)


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