martedì 16 settembre 2014

Il fantoccio razionale e l'intima poetica verità

"La contraddizione tra vita e felicità, inerente all'etica stoica si mostra inoltre anche in questo: che il suo ideale, il Sapiente stoico, non potè conseguir mai intima poetica verità, bensì rimane un legnoso, rigido fantoccio, del quale non si sa cosa fare, che non sa egli stesso dove voglia andare con la sua saggezza, e la cui calma perfetta, contentezza, felicità stanno in aperto contrasto con la natura umana, né possono darci di sé una rappresentazione intuitiva.

Come differenti appaiono, accanto a questo fantoccio, i Superatori del mondo che la sapienza indiana ci presenta ed effettivamente ha prodotti; o anche il Salvatore cristiano - quella magnifica figura, piena di vita profonda, d'immensa verità poetica e di altissimo significato, la quale nondimeno, malgrado la sua perfetta virtù, santità ed elevatezza, viene davanti a noi in istato di altissimo dolore."


(Schopenhauer, Il mondo)


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