giovedì 26 giugno 2014

Il qui ed ora





“La coscienza dell'animale è limitata all'elemento intuitivo, quindi al presente; perciò esso conosce una paura e una speranza estremamente limitate, perché riguardano solo oggetti che nel presente già esistono percettivamente; mentre la coscienza umana ha un orizzonte che abbraccia l’intera vita, anzi va al di là. 
Ma proprio in conseguenza di ciò gli animali appaiono a paragone con noi realmente saggi: cioè nel tranquillo e indisturbato godimento del presente: l’evidente tranquillità d’animo di cui essi sono perciò partecipi mette in evidenza la nostra condizione spesso inquieta e insoddisfatta a causa dei pensieri e delle preoccupazioni.  
L’animale è libero dal piacere anticipato, e così dalla sottrazione di piacere che esso comporta, sicché gode ciò che è presente e reale, integralmente e senza sottrazioni. Parimenti anche i malanni agiscono su di esso solo con la loro reale e propria gravità, mentre a noi la paura e la previsione spesso li decuplicano. 
Proprio questo integrale assorbimento nel presente contribuisce alla gioia che ci procurano gli animali domestici: essi sono il presente personificato, e in un certo senso ci fanno sentire il valore di ogni momento che sia senza turbamenti e preoccupazioni: mentre, per lo più, con i nostri pensieri noi andiamo al di là di simili momenti e non li apprezziamo. Ma di questa qualità degli animali, di essere più di noi soddisfatti della mera esistenza, abusa sovente l’uomo, e spesso la sfrutta in modo tale da non concedere loro niente, assolutamente niente, oltre la mera e nuda esistenza. L’uomo imprigiona in un metro cubo di spazio l’uccello che è organizzato per spaziare nella metà del mondo, e mette alla catena il suo amico più fedele e intelligente, il cane.”

(Schopenhauer, Parerga)
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Non soltanto gli animali sono capaci di essere nel presente: anche i bambini lo sono. Anche gli adulti che hanno capito, non necessariamente con pensieri formulabili in parole - anzi, come sempre in queste cose, ciò che vale è la via interna, indicibile, che conduce le persone sagge a tornare a vedere e dar valore al presente reale (il qui ed ora), e goderne se sono assenti gravi elementi perturbanti attuali, anche se la memoria contiene elementi perturbanti passati o futuri remoti.

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