martedì 20 maggio 2014

L'invisibile sparizione quotidiana


Io vedo una realtà che non gradisco affatto, e rapidamente faccio un'operazione mentale che la rende invisibile: quella realtà sparisce nella mia mente. Nessun problema. Se questa operazione mentale, rapida come sanno essere rapide le operazioni mentali inconsapevoli, non riesce per un qualsiasi motivo (o mio o della realtà che per sua quantità o qualità si oppone alla sparizione) allora posso ricorrere a un'altra operazione mentale, che ottiene l'effetto di congelare l'esistenza della realtà sgradita, privarla dei suoi attributi sgradevoli, privarla di ogni suo attributo, ogni sua caratteristica propria. La "cosa" c'è, ma è come se non ci fosse. La ho uccisa per quello che è, ne è rimasta una parvenza, un cadavere inerte. Ne posso fare quello che voglio, pensarne e dire quello che mi pare.

Queste operazioni mentali micidiali - vengono prima e durante l'indifferenza quotidiana o l'indifferenza che precede e accompagna gli atti peggiori dell'essere umano - gran parte della psicoanalisi le ha chiamate "meccanismi di difesa" - come fossimo macchine, automi, e come se fossero difesa: ha fatto nei confronti di queste operazioni mentali quello che queste operazioni mentali ottengono in seconda battuta - se non un annullamento di esistenza, uno stravolgimento di ciò che è.

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