giovedì 24 ottobre 2013

Almeno viviamola bene, la nostra vita.



Il mito del peccato originale, il sentimento di colpa d'ogni essere vivente, potrebbe avere come realtà vissuta la necessità di nutrirsi di altra vita per tenersi in vita.
Solo le piante capaci di fotosintesi sono al di fuori di questa necessità: prendono dalla terra la sua acqua, i suoi sali minerali, la sua aria, e usando l'energia della luce trasformano la materia inorganica in materia organica.
Tutte le altre forme di vita, incapaci di fare quello che fanno le piante, devono necessariamente assumere materia organica di vegetali o di animali. Tranne le piante, inevitabilmente la vita mangia vita. Non solo: nel far questo, ogni individuo inevitabilmente prende per sé ciò che potrebbe avere un altro, o altri.

Senza difese immunitarie, moriremmo: ogni momento della nostra vita è, da parte del corpo, affermazione e difesa della sua vita contro altre forme di vita che ci farebbero ammalare e potrebbero ucciderci se il nostro corpo non fosse capace di riconoscerle, neutralizzarle o ucciderle. Anche il corpo del più convinto e puro dei nonviolenti non eviterà di difendersi dalle invasioni di altre forme di vita microscopiche, e se lo facesse sarebbe la sua malattia o la sua morte.
Questa è la nostra realtà difensiva corporea. Forse non si traduce in una qualche percezione psichica, essendo processi inavvertibili e la conoscenza della vita microscopica un sapere che l'uomo ha da poco tempo. Per vivere, questa resistenza difensiva corporea che non chiede nessun nostro movimento, nessuna conoscenza per dirigersi, è necessaria ma non sufficiente.

La fame e la sete ci spingono a muoverci, a cercare, a sapere cosa e dove cercare, fin da quando, appena nati, abbiamo girato la testa alla ricerca del seno materno. Bevendo e mangiando, ogni momento della nostra vita animale è stato ed è vissuto con la materia e l'energia che proviene da altra vita. Questo ha comportato e comporta non solo lo sfruttamento, l'uso del frutto di un'altra vita come cibo, ma anche l'uccisione di altra vita, gli animali o i vegetali stessi come cibo.  
Gli umani lo sanno da sempre, questo fatto, questa condizione di inevitabile necessità. Questa realtà vissuta più o meno consapevolmente può essersi trasformata in realtà psichica di sentimento di colpa, e in mito - il peccato originale.
 


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