lunedì 5 agosto 2013

Pessimismo o realismo?


Se il desiderio può essere deluso, e la delusione provocare rabbia, e la rabbia a lungo amareggiare, intristire, e l'amarezza e la tristezza a un certo punto trasformarsi in odio - se il desiderio di attenzioni amorevoli e sincere del bambino viene deluso e si trasforma in una incessante ricerca di una pace che non sarà mai quella che avrebbe dovuto essere al momento giusto -  se il desiderio non placato può diventare una fissazione divorante - se il desiderio può aprire la strada alla sofferenza e alla follia - se il desiderio è il cardine di ogni follia, allora, dicono i "santi", l'unica via è quella di estirpare il desiderare, contrastare radicalmente ogni desiderio, e soddisfare solo i bisogni basali come respirare, mangiare, avere un riparo dalle aggressioni ambientali. Cioè, dicono i "santi", non esiste la possibilità che un essere umano che abbia avuto un' infanzia sufficientemente felice e una serena fanciullezza e una bella adolescenza poi nel corso della sua vita sappia desiderare senza recar danno a nessuno e, quando le cose gli si mettono contro, sappia istintivamente cavarsela con un po' di dolore ma senza farsi travolgere e stravolgere. 

La Volontà di vivere, scrive Schopenhauer, porta necessariamente al dolore, quello degli altri quando la persona è impregnata d'egoismo fino alla malvagità, e quello proprio quando è partecipe sensibile di una stessa condizione esistenziale sia con gli altri esseri umani sia anche con "i fratelli animali". Se ci si lascia andare alla Volontà di vivere senza intervenire drasticamente con la consapevolezza, e quindi con la rinuncia ad ogni desiderio fino alla "santità", non resta che sperare in un poco di distacco quando ormai i giochi sono fatti, quando la vita è passata - e non è detto che a questo distacco di pace ci si arrivi.

L'intervento drastico della consapevolezza mediante la presa visione della condizione umana in generale e quindi della propria è, secondo Schopenhauer, sempre necessario - sempre, non solo quando le cose non funzionano, non solo quando la persona è in grave disagio esistenziale e non riesce più a vivere bene facendo affidamento sulle proprie risorse istintive, non solo quando l'equilibrio dell'assetto psichico è stato danneggiato in età sensibili, per cui, da adulti, può essere necessaria, per così dire, una terapia d'urto.

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