giovedì 22 agosto 2013

Nessun dorma


Contro la necessità di una morale esterna all'uomo, che poggi su basi teologiche, Schopenhauer, pur consapevole della tremenda forza dell'egoismo, esprime la certezza della possibilità di un fondamento interiore, insito nell'essere umano.

Uno dei passaggi in cui esprime questa sua certezza è questo:

"Nel riflettere sulle nostre azioni, ci prende a volte una insoddisfazione di noi stessi di natura particolare, la quale ha questo di singolare: che non riguarda l'esito, ma l'azione stessa, e non poggia su ragioni egoistiche. Qui invece siamo scontenti di aver agito troppo egoisticamente, di aver pensato troppo al bene nostro, troppo poco a quello altrui, o di aver perseguito, senza nostro vantaggio, il male altrui per se stesso. Che si sia scontenti di noi stessi e ci si possa rattristare dei dolori che non abbiamo sofferti, ma causati, è un fatto nudo e crudo, e nessuno lo negherà"

(A. Schopenhauer, Il fondamento della morale)


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