giovedì 29 agosto 2013

Giustizia e amore


A proposito della giustizia, Schopenhauer richiama la distinzione tra giustizia di diritto, che spinge a non fare il male, e la giustizia di virtù, che spinge a fare il bene.
Muovendomi da una condizione interna di egoismo sensibile alla giustizia di diritto, evito di far male ad altri, cioè evito di "... diventare io stesso causa di dolore altrui; nel grado più alto, invece, la compassione, agendo positivamente, mi spinge a recare aiuto attivo. La separazione tra doveri di diritto e doveri di virtù, o meglio tra giustizia e amore per il prossimo, è il confine naturale, evidente e netto, tra non ledere e soccorrere."
Ma, scrive Schopenhauer, questa distinzione dei diversi doveri non coglie qualcosa della realtà umana: ho di meglio, come parole che orientano la visione e il pensiero. "Al posto dei suddetti doveri metto due virtù: quella della giustizia e quella dell'amore per il prossimo, e le chiamo virtù cardinali, perché da esse derivano tutte le altre. Entrambe hanno radici nella compassione umana."

(A. Schopenhauer, Il fondamento della morale)

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