martedì 30 aprile 2013

Traspariva chiaramente attraverso la follia




"... d'altronde io devo in parte ricordare che, nelle frequenti visite ai manicomi, ho trovato singoli soggetti dotati di innegabili, grandi talenti, la cui genialità traspariva chiaramente attraverso la follia che nel loro caso, però, aveva preso completamente il sopravvento...   Una chiara e completa analisi dell'essenza della pazzia, un'idea giusta ed evidente di ciò che distingua propriamente il pazzo dal sano di mente non è stata ancora trovata, per quanto io ne sappia. Non si può disconoscere che i pazzi abbiano la ragione e l'intelletto, poiché essi parlano e percepiscono, spesso traggono conclusioni assai corrette; essi inoltre osservano, di norma, la realtà presente con estrema precisione e riconoscono il nesso tra causa ed effetto. Le visioni, al pari dei deliri febbrili, non sono un sintomo abituale di pazzia; il delirio altera l'intuizione, la follia altera i pensieri. Per lo più, infatti, i folli non si sbagliano affatto nella conoscenza del PRESENTE immediato, ma il loro farneticare si riferisce alla REALTA' ASSENTE e al PASSATO e soltanto in tal modo al legame di entrambi con il presente..." (p 218)

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011)


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