mercoledì 24 aprile 2013

Il fuoco che brucia dietro di noi


"Platone dice: Le cose di questo mondo, percepite dai nostri sensi, non hanno una vera esistenza: esse diventano sempre, ma non sono mai; esse hanno soltanto un'esistenza relativa ed esistono complessivamente solo nel rapporto e per il rapporto che hanno l'una con l'altra... Esse, perciò, non sono neppure oggetti di una reale conoscenza, poiché questa si può avere soltanto di ciò che è in sé e per sé e sempre alla stessa maniera... Finché ci limitiamo alla loro percezione, noi siamo come uomini che siedono in una buia caverna così strettamente legati da non poter nemmeno girare la testa, e da non vedere sulla parete di fronte, alla luce di un fuoco che brucia dietro di noi, null'altro che le ombre delle cose reali e, su quella parete, le ombre gli uni degli altri, anzi ciascuno l'ombra di se stesso." (p 197)

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011)

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