venerdì 26 aprile 2013

Gelassenheit


"Se si abbandona il solito modo di considerare le cose, se nelle cose non si considera più il dove, il quando, il perché e il fine ma unicamente il CHE COSA, se non si lascia inoltre che il pensiero astratto, i concetti della ragione si impadroniscano della coscienza, ma, invece di tutto questo, si sacrifica tutta la potenza del proprio spirito all'intuizione, ci si immerge interamente in essa e si lascia riempire tutta la coscienza dalla tranquilla contemplazione dell'oggetto naturale presente in quel momento, sia esso un paesaggio, un albero, una roccia, un edificio o qualunque altra cosa, mentre ci si PERDE completamente in questo oggetto e si continua soltanto a sussistere come soggetto puro, come chiaro specchio dell'oggetto come se esistesse solo l'oggetto senza qualcuno che lo percepisca essendo diventati una sola cosa, mentre l'intera coscienza è completamente riempita da una singola immagine intuitiva non è più la singola cosa ad essere conosciuta e l'individuo perduto in tale intuizione è SOGGETTO PURO DELLA CONOSCENZA, senza volontà, senza dolore, senza tempo." (p 205)

(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011)

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