lunedì 18 marzo 2013

Le parole per dire e le parole per nascondere



"L'animale avverte le sensazioni ed intuisce. L'uomo, oltre a ciò, PENSA e SA: entrambi VOGLIONO. L'animale comunica le sue sensazioni e il suo umore attraverso movimenti ed espressioni sonore; l'uomo comunica ad altri il suo pensiero o lo nasconde con il linguaggio."
 (Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, N.C. 2011 p. 58)

Manca un altro "oltre a ciò". L'uomo anche, come l'animale, comunica le sue sensazioni e il suo umore attraverso movimenti ed espressioni sonore; oltre a ciò, l'uomo comunica ad altri il suo pensiero o lo nasconde con il linguaggio.
Non so se Schopenhauer con il termine tradotto qui con "linguaggio" intendeva anche il silenzio, il non dire il proprio pensiero sensazioni ed umore tacendo - i silenzi come parte del linguaggio - oppure voleva dire che, come spesso accade, le parole pronunciate o scritte possono essere usate per non dire, per nascondere.

2 commenti:

  1. credo l'ultima che hai scritto, non penso che un uomo con la sua intuizione non considerasse il silenzio come facente parte del linguagigio o comunque comunicazione; spesso si nasconde più con le parole che con i silenzi, prorpio per nascondere quello che invece i gesti, espressioni del nostro corpo meno controllabili, possono svelare. Con il corpo siamo generalmente più autentici ...come tutti gli altri animali, molti gesti sfuggono al controllo manipolatorio della mente; è vero che si può controllare e indirizzare parte della nostra gestualità, ma ad un occhio attento, quando è controllata risulta piuttosto evidente nella sua mancanza di spontaneità. Diverso è con le parole e il linguaggio..

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