lunedì 25 marzo 2013

La volontà della tromba


Abbagnano: "Essendo al di là del fenomeno, la Volontà presenta caratteri contrapposti a quelli del mondo della rappresentazione, in quanto si sottrae alle forme proprie di quest'ultimo: lo spazio, il tempo e la causalità. Innanzitutto la Volontà primordiale è inconscia, poiché la consapevolezza e l'intelletto costituiscono soltanto delle sue possibili manifestazioni secondarie. Di conseguenza, il termine Volontà, preso in senso metafisico-schopenhaueriano, non si identifica con quello di volontà cosciente, ma con il concetto più generale di energia o di impulso (e in questo senso si comprende perchè Schopenhauer attribuisca la volontà anche alla materia inorganica e ai vegetali)."

Ecco: spazio, tempo, causalità ci permettono di avere esperienza-rappresentazione di questa immagine di un uomo che suona la tromba nella strada principale di Genzano, l'Appia che lo attraversa e che lì si chiama Corso Antonio Gramsci, e per quel gioco delle rappresentazioni che ci fanno perdere la percezione fredda ed esatta della realtà, passiamo dall'immagine, una fotografia, alla realtà rappresentata come stessimo lì e vedessimo e sentissimo il suono di quella tromba - applichiamo le nostre coordinate spazio-temporali alla realtà rappresentata, siamo lì nello spazio e nel tempo rappresentato e possiamo farci un motivo, una causa, una volontà particolare, di quel suonare la tromba sotto un immaginabile cielo grigio - volontà particolare di quell'uomo, ma, stando a quello che vado leggendo di Schopenhauer, il suono di quella tromba è anche il suono di una volontà con la maiuscola, di cui quell'uomo che soffia nello strumento è portatore e manifestazione, ma non solo lui: la stessa tromba, l'inferriata, il muro, le lampade, le pietre sotto le scarpe di quell'uomo, hanno, in sé, essere, energia, movimento, volontà, la stessa di cui ciascuno di noi può avere percezione immediata in relazione con il proprio corpo.

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